Reimmatricolazione auto: quando farlo, tempi e costi

L‘immatricolazione di un’auto nuova è il processo attraverso il quale viene assegnata una targa dal Dipartimento per i trasporti sostenibili (ex Motorizzazione Civile) e il veicolo viene registrato nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

 

Questo processo crea un legame univoco tra il numero di targa e il numero di telaio del veicolo.

 

Per poter circolare legalmente su strada, infatti, ogni veicolo deve essere dotato di due targhe, una anteriore e una posteriore, come stabilito dall’articolo 100 del Codice della Strada.

 

La richiesta di immatricolazione di un’auto nuova viene generalmente effettuata dalla concessionaria al momento della vendita.

 

Diverso è il caso della reimmatricolazione, che si verifica quando è necessario assegnare una nuova targa a un veicolo usato.

 

La reimmatricolazione di un’auto, infatti, è un processo che può diventare necessario in diverse situazioni, dalla perdita della targa al recupero di un veicolo radiato.

 

Comprendere quando e come procedere è fondamentale per evitare problemi burocratici e per garantire che il veicolo sia in regola con la normativa vigente.

 

Questo articolo ha l’intento di fornire una panoramica dettagliata sulle circostanze che richiedono la reimmatricolazione, i tempi previsti e i costi associati.

Quando reimmatricolare un’auto

La reimmatricolazione di un’auto si rende necessaria in diverse circostanze. Tra i casi più comuni vi sono:

Auto radiate

Un’auto può essere radiata dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) per esportazione o cessazione dalla pubblica circolazione.

 

Se il proprietario desidera rimetterla su strada, deve affrontare il processo di reimmatricolazione.

Targa deteriorata

Se la targa del veicolo risulta illeggibile o danneggiata, è obbligatorio richiedere una nuova immatricolazione con l’emissione di nuove targhe.

Smarrimento o furto della targa

In caso di perdita o furto della targa, è necessario avviare la procedura di reimmatricolazione per ottenere una nuova serie identificativa.

 

In questi casi, è necessario sporgere denuncia alle forze dell’ordine entro 48 ore dalla constatazione.

 

Alla denuncia deve essere allegata la richiesta di reimmatricolazione del veicolo.

Cambiamenti legali o amministrativi

In alcune situazioni, come la reimportazione di un veicolo precedentemente esportato la reimmatricolazione è un passaggio obbligato.

 

Nello specifico, si rammenta che l’immatricolazione di un’auto con targa straniera è un passaggio necessario, poiché la vendita del veicolo non implica automaticamente la sua reimmatricolazione in Italia.

 

In questa situazione, pertanto, è fondamentale verificare attentamente l’assicurazione, il passaggio di proprietà e il libretto di circolazione prima di importare l’auto in Italia e utilizzarla su strada.

 

È importante sottolineare che non spetta al venditore occuparsi della documentazione necessaria per la reimmatricolazione. Pertanto, si consiglia di prestare la massima attenzione a questi aspetti per evitare spiacevoli sorprese dopo aver effettuato il pagamento.

Tempi per la reimmatricolazione

Per avviare la procedura di reimmatricolazione di un veicolo, è necessario – come vedremo di seguito – presentare una richiesta utilizzando l’apposito modulo (TT 2119) presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista (STA). Tale modulo è disponibile online oppure presso gli uffici della Motorizzazione Civile.

 

L’avvio della procedura comporta una nuova iscrizione del veicolo nell’anagrafe dei veicoli autorizzati a circolare su strada.

 

La reimmatricolazione dell’auto prevede il rilascio di una nuova carta di circolazione e di una nuova coppia di targhe, il cui numero sarà registrato al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) entro 60 giorni dall’immatricolazione.

 

 

Il proprietario del veicolo, in possesso del certificato di proprietà, può presentare personalmente la richiesta di reimmatricolazione presso uno STA, oppure delegare una persona di fiducia.

 

Contestualmente, verrà effettuato il rinnovo dell’iscrizione al PRA.

Documenti necessari per la reimmatricolazione

Per completare la procedura di reimmatricolazione, è necessario presentare i seguenti documenti:

 

  • Modulo di richiesta di reimmatricolazione (mod. DTT2119), disponibile gratuitamente presso gli STA degli uffici provinciali ACI (PRA) e dell’UMC.
  • Modulo di richiesta di rinnovo di iscrizione al PRA (mod. NP2), contenente il codice fiscale dell’intestatario, stampabile dal sito o disponibile gratuitamente presso gli STA.
  • Carta di circolazione del veicolo.
  • Certificato di proprietà del veicolo.
  • Denuncia di smarrimento, furto o distruzione delle targhe presentata alle autorità di Polizia, oppure una dichiarazione sostitutiva di resa denuncia.
  • Eventuale targa rimasta o, in caso di deterioramento, le targhe deteriorate.
  • Fotocopia del documento di identità dell’intestatario.

 

Se l’intestatario è una persona giuridica, è necessaria una dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante che attesti la sede della persona giuridica.

 

Se l’intestatario è un cittadino extracomunitario residente in Italia, dovrà presentare:

 

  • una copia del permesso di soggiorno in corso di validità;
  • oppure una copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo;
  • oppure una fotocopia del documento di identità e una fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio;
  • oppure una copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Tempistiche per la reimmatricolazione

I tempi per completare la reimmatricolazione di un veicolo possono variare in base a diversi fattori:

 

  • Disponibilità della documentazione: la preparazione anticipata dei documenti necessari (come il certificato di proprietà, il libretto di circolazione e l’eventuale denuncia di smarrimento o furto delle targhe) può velocizzare il processo.
  • Tipologia di veicolo: le procedure per auto storiche o veicoli importati possono richiedere tempistiche più lunghe rispetto ai veicoli standard.
  • Carico di lavoro degli uffici preposti: la tempistica varia anche in base alla rapidità con cui gli uffici della Motorizzazione Civile e del PRA elaborano le richieste.

 

In linea di massima, comunque, i tempi necessari per la reimmatricolazione di un autoveicolo, in conformità con la normativa vigente, sono generalmente brevi.

 

Sia per l’immatricolazione di un’auto nuova che per la reimmatricolazione di un’auto usata, sono necessari circa 3 giorni lavorativi dalla data della richiesta.

 

Entro i due mesi successivi (60 giorni), si deve provvedere all’iscrizione del veicolo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), comunicando tutti i nuovi dati.

 

Per evitare ritardi, è consigliabile raccogliere tutti i documenti in anticipo e monitorare lo stato della richiesta.

Costi della reimmatricolazione

La reimmatricolazione di un veicolo comporta una serie di costi che possono essere sostenuti presso gli Sportelli Telematici dell’Automobilista (STA) presenti nelle delegazioni ACI, nelle agenzie di pratiche auto, oppure direttamente negli uffici della Motorizzazione Civile.

 

Nel dettaglio, i costi sono i seguenti:

 

  • Emolumenti ACI: il costo amministrativo per la gestione della pratica presso l’ACI è di circa 27 euro.
  • Imposta di bollo: l’imposta di bollo per la produzione del Documento Unico e dell’istanza unificata è di 32 euro per ciascuno.
  • Diritti DT: i diritti per le operazioni di trasporto, noti come diritti DT, ammontano a 10,20 euro.
  • Costo della targa: il costo per la produzione di una nuova targa varia a seconda del formato: circa 41,78 euro per il formato A e 41,37 euro per il formato B.
  • Ispezioni tecniche: nel caso di veicoli radiati o storici, potrebbe essere richiesta una revisione straordinaria per verificarne l’idoneità alla circolazione.

 

Oltre a questi costi fissi, è necessario considerare eventuali spese di esazione per i versamenti dovuti alla Motorizzazione Civile o le tariffe per il servizio di intermediazione nel caso in cui si opti per una delegazione ACI o un’agenzia di pratiche auto.

Reimmatricolazione di auto storiche: come fare?

La reimmatricolazione e il rinnovo dell’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) vengono effettuati quando si richiedono targhe d’epoca per veicoli già immatricolati in Italia, che sono stati successivamente reimmatricolati e che non sono mai stati radiati dalla circolazione.

 

La reimmatricolazione è necessaria anche per i veicoli di interesse storico e collezionistico definiti di origine sconosciuta.

 

Nel caso di veicoli ancora circolanti, al momento della richiesta di targhe d’epoca, le targhe attuali devono essere obbligatoriamente consegnate. Fino a quando non vengono consegnate le nuove targhe d’epoca, tali veicoli non possono circolare o sostare su strade pubbliche.

 

Per i veicoli storici, il processo di reimmatricolazione è stato modificato con l’entrata in vigore del decreto targhe storiche.

 

La normativa, entrata in vigore il 25/11/2023, consente ai proprietari di veicoli storici di ripristinare le targhe originali d’epoca sui propri mezzi.

 

Questa legge rappresenta un importante passo avanti nella tutela e nella valorizzazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico, e chiarisce i casi in cui è necessario presentare il CRS (Certificato di Rilevanza Storica).

Certificato di Rilevanza Storica: cos’è e quando è necessario

Il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) è un documento obbligatorio per ottenere la targa storica in specifiche circostanze, anche se il veicolo ha più di 30 anni e potrebbe essere considerato di interesse storico e collezionistico.

 

Ma andiamo ad esaminare i singoli casi.

Veicoli radiati dal PRA

Per i veicoli che sono stati radiati dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), sia d’ufficio che su richiesta del proprietario (ad esempio, per esportazione all’estero), è obbligatorio presentare il CRS per ottenere una nuova immatricolazione con la targa storica.

Veicoli reimmatricolati

Per i veicoli che sono stati reimmatricolati a seguito di smarrimento, deterioramento, distruzione o furto delle targhe originali, non è necessario presentare il CRS per ottenere la targa storica.

Veicoli di origine sconosciuta

Per i veicoli che non sono stati radiati, ma che sono privi di documenti di circolazione e certificato di proprietà, è obbligatorio presentare il CRS per ottenere la targa storica.

 

Riassumendo, il CRS è sempre richiesto per i veicoli radiati o di origine sconosciuta, mentre non è necessario per i veicoli reimmatricolati a seguito di smarrimento o furto delle targhe.

Costi per la reimmatricolazione di auto storiche

La procedura di reimmatricolazione di un veicolo storico prevede i seguenti costi:

 

  • Diritti MCTC: 10,20 euro.
  • Marche da bollo: 64 euro (4 marche da bollo).
  • Emolumenti PRA: 27 euro.

 

Il costo totale di queste voci ammonta a circa 100 euro.

 

A tale importo si aggiunge il costo di stampa e consegna della targa storica, che è di 549 euro per autoveicoli e di 274,50 euro per motoveicoli o mezzi agricoli storici.

 

È importante notare che questo è il costo “base” e non include eventuali spese aggiuntive, come ad esempio il costo del servizio di intermediazione se ci si avvale di un’agenzia di pratiche auto.

 

Appare evidente, alla luce degli innumerevoli passaggi burocratici, che a chi desidera reimmatricolare un’auto storica sia consigliabile rivolgersi a esperti del settore o associazioni specializzate per garantire un iter senza intoppi.

Reimmatricolazione auto: conclusioni finali

La reimmatricolazione di un’auto rappresenta un’operazione necessaria per garantire la legalità e la sicurezza stradale.

 

Ogni situazione può presentare specificità diverse, rendendo fondamentale informarsi accuratamente prima di avviare la procedura.

 

Che si tratti di un’auto radiata, di una targa deteriorata o di un veicolo storico, conoscere i tempi e i costi permette di affrontare il processo con maggiore consapevolezza ed evitare complicazioni burocratiche.

 

La raccolta tempestiva della documentazione richiesta e il rispetto delle normative vigenti sono elementi chiave per un iter senza intoppi.

 

Per ottenere informazioni dettagliate sul proprio caso specifico, è sempre consigliabile consultare le autorità competenti o rivolgersi a professionisti del settore.